



















Villa Valmarana "ai Nani" a Vicenza
Progetto
Restauro di complesso monumentale
Luogo
Vicenza
Date
2002 in corso
Cliente
Privato
Superficie
2600 mq + 34000 mq di parco
Villa Valmarana si sviluppa su parte del crinale della collina delimitante la cosiddetta “valletta del silenzio” che inizia con il santuario della Madonna di Monte Berico e termina verso la pianura con villa Capra detta “la Rotonda” di Andrea Palladio, ultima propaggine dei colli verso Vicenza. Nota come “Villa Valmarana ai Nani” per la curiosa serie di sculture rappresentanti nani poggianti sul muro di cinta, la Villa è universalmente famosa per uno dei più importanti cicli pittorici dei veneziani Gianbattista (1696-1770) e Giandomenico Tiepolo (1727-1804).
Un intenso e continuo programma architettonico di grande rilievo, in parte attribuito a Francesco Muttoni (1667-1747), ha dato vita all’intero complesso di edifici, costruiti in tempi diversi, che compongono il complesso della Villa (Palazzina, Foresteria, Scuderia e Chiesetta), immersi in un contesto costituito da giardini, terrazzamenti e bosco.
A partire dal 2002, un programma di manutenzione realizzato per stralci funzionali che ha richiesto un cospicuo impegno finanziario, ha consentito la salvaguardia dell’integrità dell’intero complesso e della sua destinazione d’uso residenziale e museale.
Se da un lato si è provveduto al restauro conservativo degli edifici (coperture, solai, intonaci, elementi lapidei, statue, affreschi) e alla diagnostica e consolidamento della Chiesetta che presentava rilevanti problemi di dissesto strutturale (2002-2012), dall’altro sono stati sviluppati e realizzati importanti progetti architettonici e d’arredo volti a valorizzare i diversi edifici.
INTERVENTI 2002-2017
Originariamente alloggio per i forestieri, la Foresteria (attribuita a Francesco Muttoni) è sicuramente un ambiente di grande suggestione grazie alla sequenza lineare dei locali, al soffitto decorato e dipinto, alla pavimentazione in cotto antico alternata ad un pregiato terrazzo alla veneziana nei saloni affrescati dai Tiepolo.
Gli ambienti del piano seminterrato e dell’ex-granaio nel sottotetto erano sostanzialmente inutilizzati, ad eccezione di una piccola parte adibita ad alloggio del custode. La suggestiva infilata di arcate tra gli ambienti della cantina e l’imponenza geometrica delle capriate del granaio hanno suggerito un progetto architettonico e di dettaglio degli arredi, che ha di fatto rivitalizzato la nuova residenza (2004-2007), in particolare nello studio dei sistemi di connessione e di partizione dei locali. Una parete attrezzata costituisce il fulcro dell’ambiente di soggiorno, articolandosi in una serie di elementi di un immaginario percorso che dalla libreria con delle sedute integrate conduce al coronamento del ballatoio, punto di accesso alla libreria sopraelevata. Il tema della doppia altezza si ritrova al piano terra, con una serie di soppalchi nella zona notte, nelrispetto delle differenti quote esistenti.
Dal 2011 al piano nobile un’area ristoro accoglie i visitatori per una breve pausa durante la visita dell’intero complesso monumentale, introducendoli alla splendida terrazza che affaccia sulla Scuderia.
Situata a Sud ad un livello più basso rispetto alla Foresteria e alla Palazzina, la Scuderia risale agli anni 1735-1736 circa quando Francesco Muttoni elaborò sul fronte monumentale a nord un pronao caratterizzato da cornici lapidee a bugnato e da un frontone modanato sull’avancorpo centrale. L’interno si articola in un ampio ambiente a doppia altezza interamente voltato e scandito in tre navate da colonne. Il piano superiore, accessibile anche dalla strada, ospita un appartamento realizzato negli anni sessanta e utilizzato prevalentemente come residenza estiva dai proprietari. Per molti anni Carlo Scarpa ha abitato l’appartamento, facendo dell’ambiente voltato al piano terra il suo studio.
Negli ultimi anni (2009-2010) la Scuderia è stata oggetto di una serie di interventi localizzati di manutenzione interna e di restauro degli elementi lapidei e degli intonaci che hanno permesso di confermare quanto già supposto da alcuni storici: Muttoni intervenne su un edificio preesistente aggiungendo il pronao e definendo i collegamenti verticali.
Affrescata principalmente da Giambattista Tiepolo, domina l’intero complesso, diventando elemento ordinatore della complessa geometria disegnata da giardini, orti, terrazzamenti e racchiusa dalle mura di cinta con i suoi nani e i cancelli monumentali. Il piano nobile con due grandi terrazze alla stessa altezza del muro di cinta gode della splendida vista sul paesaggio circostante, in gran parte ben conservato sul versante dei colli.
Obiettivo principale del progetto architettonico (2015-17) appena concluso è volto alla rifunzionalizzazione delle aree e dei servizi per l’accoglienza dei sempre più numerosi visitatori ed ospiti della villa.
Nell’appartamento al piano secondo il nuovo assetto distributivo, concentra i servizi nella zona centrale e permette ampia flessibilità nell’organizzazione degli spazi.
Con il recupero dell’apparato decorativo delle sale del piano nobile, sono riportate alla luce preziosità prima nascoste (le sinopie nella sala centrale rivolta a sud ed un delicato pavimento a marmorino con decori e disegni di bracieri nella camera a nord).
Al piano terra negli ambienti adibiti a depositi e magazzini a servizio della villa, sono ora collocati i locali funzionali alla gestione del complesso, che spazia da eventi quali feste e matrimoni (la grande cucina a servizio del catering) a museo di se stessa (il bookshop e l’immersive room, uno spazio di nuova concezione, in cui trovarsi al centro dello spettacolo, completamente immersi nel racconto).
Dopo circa 13 anni dall’ultimo restauro sulle facciate della palazzina, si è ritenuto importante procedere con un nuovo intervento a carattere manutentivo sugli intonaci, sugli elementi lapidei della facciata e sugli apparati scultorei posizionati sui timpani, che consentirà di conservare nel tempo i buoni risultati ottenuti con i lavori eseguiti in precedenza.
Attribuita a Girolamo Albanese (1584-1663) e Antonio Pizzocaro (1605-1680), presenta un prospetto –dominato al centro dal grande stemma dei Capra entro una fastosa cornice in stucco– che s’innerva di quattro semicolonne ioniche su alto zoccolo, reggenti un frontone triangolare L’interno è spoglio con quattro grandi finestre simmetriche sulle pareti laterali.
Da approfondite analisi di diversi studi di fattibilità, la destinazione d’uso residenziale è risultata la funzione più naturale da sostituire a quella religiosa, ormai venuta meno, della chiesetta. Le scelte progettuali (2013-2014), perfetta sintesi di sensibilità architettonica e di attenzione al dettaglio di arredo, caratterizzano il grande spazio dell’aula unica con elementi d’arredo “site specific”, primo fra tutti il soppalco metallico e in parte vetrato che, accorpando le funzioni della residenza, con gli spazi comuni sotto, e le camere sopra, mantiene l’unitarietà dello spazio e allo stesso tempo ricorda le caratteristiche cantorie sopraelevate, di solito poste in corrispondenza dell’ingresso di una chiesa.
Una bussola d’ingresso completamente vetrata regala una splendida veduta della Rotonda, la cui facciata d’ingresso è perfettamente in asse con la Cappella Valmarana che originariamente faceva parte proprio di quel complesso.
I giardini e il bosco che circondano la villa, oltre a necessitare di una manutenzione costante, sono stati oggetto nel corso degli anni di alcuni interventi straordinari quali l’abbattimento di alcune piante giunte alla fine del loro ciclo di vita o colpite da fortunali e pertanto in precarie condizioni statiche, nonchè la sostituzione dei due filari di carpini bianchi, affetti da carie di diversa origine, lungo il viale che dal “Tritone” porta al retro della Palazzina.
Nel 2001-2002, e successivamente nel 2010, alcuni interventi di restauro hanno riportato al loro originario splendore le piccole sculture in pietra calcarea locale dei Berici, collocate sul muro di cinta lato strada della Palazzina. Il gruppo di personaggi, composto da 17 figure di nani e 6 figure di divinità femminili ha reso celebre il complesso con l’appellativo di Villa Valmarana ai Nani.
Nel 2017 le finte architetture che decorano la struttura architettonica della Quinta Scenica che guarda la valletta del silenzio e il Santuario della Madonna di Monte Berico sul lato ovest della villa sono state rimesse in luce: al centro, al di sopra della fontana, due tritoni attorcigliati sostenuti da tre putti e sulla destra una dama affacciata su un balcone. Da indagini chimiche e della tecnica pittorica si suppone che l’opera possa essere di Giandomenico Tiepolo; attualmente è in corso la verifica di tale attribuzione.
Nel 2021 è stato programmato un secondo intervento di pulizia delle statue e delle paraste in bugnato rustico che scandiscono la cinta muraria stessa. Analoghi interventi di pulitura, stuccatura e trattamento protettivo son stati eseguiti anche sui due portali di accesso lungo il muro. A ovest i muri a secco di contenimento dei terrazzamenti sono stati oggetto di un intervento di consolidamento a seguito di spanciamenti dovuti alla spinta del terreno. La precarietà della struttura portante della scalinata collocata accanto al “Tritone”, non essendo stata oggetto di manutenzioni negli ultimi anni, ha richiesto lo smontaggio degli elementi lapidei dei gradini, il rifacimento della dorsale di sostegno in mattoni, la successiva ricollocazione dei conci e le integrazioni con elementi nuovi, infine la pulitura e il trattamento protettivo.
Intervento di recupero del Parco storico di Villa Valmarana ai Nani per una sua maggiore fruizione e valorizzazione
Progetto finanziato nell’ambito del PNRR, dall’Unione Europea Next Generation EU PNNR M1 C3. INTERVENTO 2.3 “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”.
L’intervento pone le premesse per un rilancio della fruizione dei parchi e dei giardini italiani, anche in relazione con il paesaggio, promuovendo un turismo sostenibile e capillarmente diffuso al quale sono collegati direttamente e indirettamente molteplici comparti delle economie locali. Lo scopo è quello di restituire un rinnovato ruolo ai parchi e ai giardini storici
come centri di “bellezza pubblica” e luoghi identitari per le comunità. Il programma di recupero e valorizzazione del giardino storico di Villa Valmarana ai Nani interesserà sia la componente architettonica sia vegetale in modo da rendere visitabile tutto il complesso monumentale in linea con gli obiettivi del bando. Il progetto mira a rendere il Parco (che si estende per circa 35.000 mq lungo un asse longitudinale di 500 m circa) accogliente, inclusivo e sicuro, polo socio-educativo-culturale per la cittadinanza, laboratorio di ricerca ambientale “vivente”.