







Villa Franco ai Nani
Progetto
Restauro di complesso monumentale
Luogo
Vicenza
Date
2006-2022
Cliente
Privato
Superficie
800 mq + 7500 giardino e bosco
Il complesso monumentale di Villa Franco ai Nani sorge alle pendici dei colli vicentini, incastonato tra villa Valmarana detta “ai Nani” e villa Almerigo-Capra, ora Valmarana detta “la Rotonda”. Si entra nella villa attraverso due accessi, di cui uno monumentale, con gradinata e pilastri bugnati in pietra sormontati da sculture allegoriche seicentesche e l’altro di più modeste fattezze, con pilastri a bugnato rustico in cotto.
Il complesso sorge sull’area un tempo occupata da un convento domenicano, la cui fondazione risale alla seconda metà del XVI secolo; è stato poi pesantemente trasformato nel 1800 e arricchito di elementi decorativi, estinguendo ogni memoria dell’antico convento. Ad oggi è costituito da un corpo principale, la villa, a pianta rettangolare regolare, la torretta, un piccolo annesso denominato “casa del custode” e il parco.
A partire dal 2006, un programma di manutenzione realizzato per stralci funzionali, ha consentito la salvaguardia dell’integrità dell’intero complesso e della sua destinazione d’uso residenziale.
Interventi 2006-2022
L’aspetto esterno della villa è semplice ma elegante: superfici in marmorino, finestre di forma regolare, eleganti balaustre in ferro battuto dei terrazzini che riprendono il motivo della ringhiera dello scalone interno. Internamente si presenta con una piacevole varietà di elementi decorativi: dai dipinti a tempera della sala al piano terra, di scuola neoclassica, raffiguranti scene della storia di “Angelica e Medoro”, ai soffitti a volta decorati con motivi vari al piano primo, fino ai “papiers peints” a colori con soggetti panoramici americani che ornano le stanze al primo piano, provenienti da una delle due principali manifatture francesi operanti negli anni trenta dell’Ottocento, la Henry Zubèr. Nel corso degli anni, sono stati realizzati interventi di protezione dell’edificio e restauro delle facciate con intonaco a marmorino e degli spazi interni (pavimenti in terrazzo alla veneziana, scala monumentale in pietra, porte e apparati decorativi) ai fini di preservarne l’aspetto monumentale. Rilevante la redistribuzione degli spazi interni e della sala centrale con soffitto a cassettoni dipinto a cui, data la notevole altezza, si è voluta dare l’immagine di una sala da biblioteca su due livelli, realizzando una libreria su struttura a soppalco che cinge l’intero ambiente, lasciando libero lo spazio centrale, senza perdere l’unitarietà e la simmetria della sala.
Situato a poche decine di metri dal corpo principale della villa, seguendo la stradella in discesa a gradoni tra le mura, tramandata come “il viale dei frati” da una citazione fogazzariana, si giunge all’annesso denominato “Torretta”. Si tratta di un edificio in sasso e mattoni, caratterizzato da un corpo centrale a torre cinquecentesco attorno al quale si snodano i tre corpi di fabbrica degli anni settanta. L’accesso avviene dalla stradella sul lato est del corpo a torre, in corrispondenza del piano seminterrato, ripristinato nel 1976 dopo essere stato interrato nel corso dell’’800. Si è sentita la necessità di migliorare fruibilità e salubrità di questi ambienti interni attraverso alcune modifiche distributive e opportuni arredi funzionali, con interventi mirati a risolvere il problema persistente dell’umidità di risalita. Esigenze di conservazione e di nuova distribuzione degli spazi intervengono nella definizione di un progetto complessivo e unitario, articolato in due fasi temporali che hanno riguardato prima gli spazi interni con il nuovo assetto distributivo e lo studio e progettazione di elementi di arredo e più recentemente le coperture e le facciate, in armonia con quanto eseguito sulla villa di cui la Torretta colombaia è pertinenza.
La piccola adiacenza denominata “Casa del Custode”, sviluppata su due livelli, è stata oggetto di un sistematico intervento di restauro consistito nel rifacimento totale della copertura, di tutto il sistema distributivo e impiantistico e nel recupero tutti gli elementi lignei presenti (solaio interpiano, capriate di copertura, infissi lignei, pavimenti al piano primo). Di nuova realizzazione la scala di collegamento, realizzata interamente in lamiera piegata e sospesa in parte al solaio superiore mediante profili metallici che fungono anche da parapetto, che segue l’andamento del muro di scarpa interno, ragione che ne ha determinato portato ad avere una larghezza variabile.
Gli spazi esterni che circondano la villa sono molto eterogenei. Il giardino storico, che delimita gli spazi della villa sul lato ovest fino al cancello che costituiva l’ingresso principale in asse con quello dell’adiacente Villa Valmarana ai Nani, caratterizzato da alte alberature, è stato conservato in tutti i suoi elementi, attraverso interventi di potatura e rimodellamento delle chiome, di abbattimento delle piante infestanti, consolidamento dei terrazzamenti, riqualificazione dei percorsi pedonali, ripristino del manto erboso, restauro degli elementi scultorei e del cancello monumentale. Nell’area più defilata, verso il muro di cinta che costeggia la stradella Valmarana, dove vi è un giardino ricoperto di solo manto erboso, non caratterizzato, è stata realizzata una piscina interrata di forma regolare con una finitura dalle gradazioni di colore scuro per la vasca e il bordo in pietra a richiamare gli elementi decorativi e scultorei del complesso monumentale, il tutto mitigato da vegetazione quali siepi o filari di alberi da frutto.