





Palazzo Giusti
Progetto
Restauro di complesso monumentale
Luogo
Verona (VR)
Date
2021- in corso
Cliente
Privato
Superficie
4420 mq+ 20.000 mq di parco
Il Giardino ed il palazzo Giusti si trovano nell’area Est della città di Verona a sinistra dell’Adige, fra la collina di San Zeno in Monte e le mura viscontee, delle quali si può rintracciare il percorso nella recinzione nord del giardino. Il palazzo ha pianta a “C” determinata dal protendersi di due ali verso il giardino, esteso sul retro dell’edificio; esse delimitano due cortili, uno di servizio sul lato occidentale, l’altro d’onore, nella porzione orientale. Ai lati del porticato due monumentali vani scala creano i collegamenti verticali per accedere ai due corpi denominati Ala Sud e Ala Nord, che al piano nobile sono collegati dal salone centrale passante, il Corpo Centrale. I saloni interni sono caratterizzati da pavimentazioni in legno intarsiato e da terrazzi alla veneziana e decorati da controsoffitti con affreschi settecenteschi. Degli affreschi sui prospetti esterni, attribuiti ad Orazio Farinati, non rimangono che poche tracce. Il giardino, vero e proprio museo all’aperto, è regolato su due livelli di cui quello inferiore, più antico, organizzato secondo i tipici stilemi del giardino all’italiana e l’area superiore su cui si adagiano vialetti che percorrono un boschetto originariamente ricco di essenze floreali e specie botaniche diverse, che accentuano l’idea di “locus amoenus”. L’insieme sistematico degli interventi programmati vuole restituire funzionalità al complesso, nella consapevolezza che la piena utilizzazione del bene è garanzia della sua conservazione. Considerata l’entità degli interventi previsti si è ritenuto opportuno ipotizzare un piano di manutenzione che consenta di programmare in modo organico e mirato l’insieme degli interventi partendo dall’ Ala Sud e consistenti nella conservazione e consolidamento dell’aspetto monumentale dell’edificio (coperture, solai, intonaci, elementi lapidei, affreschi), nella manutenzione degli spazi esterni (data la rilevanza di questi spazi il giardino è oggetto di un progetto ad hoc per il suo restauro e la sua valorizzazione finanziato dal MIC su fondi PNRR) e nell’adeguamento funzionale degli spazi per salvaguardare l’integrità dell’intero complesso e la sua destinazione d’uso residenziale e museale.
Progetto finanziato nell’ambito del PNRR, dall’Unione Europea Next Generation EU PNNR M1 C3. INTERVENTO 2.3 “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”.
Vero e proprio museo all’aperto, in cui la vegetazione dialoga con epigrafi d’epoca romana e paleocristiana, Giardino Giusti si presenta costantemente rinnovato ma al contempo legato al disegno originario e ai valori essenziali che lo ispirarono. Da hortus conclusus, ancora rintracciabile nell’ingresso affidato alle statue di Apollo e Pallade che lo consacrano all’arte, viene convertito da Agostino Giusti in un raffinato esempio di giardino all’italiana con bossi, cipressi, fontane, grotte e gli elementi tipici dei giardini del Cinquecento ancora presenti: vasi con agrumi, statue mitologiche, fontane, cedraia, grotte, mascheroni e padiglioni. Meta obbligata del Grand Tour, si vuole ripristinare il sentimento di meraviglia scatenato dai sensi olfatto e vista, raccontato da due illustri personaggi come Goethe e Mozart e dai numerosi visitatori del ‘700. La necessità di preservare la ricchezza di questo luogo si è avvertita dopo eventi atmosferici eccezionali, sempre più spesso conseguenti ai cambiamenti climatici in atto, che ne hanno fortemente compromesso l’impianto attuale. Il progetto prevede di ripristinare le alberature cadute e danneggiate, di recuperare il labirinto di siepi di bosso, arricchire nuovamente il parterre e ricostituire il sottobosco, a beneficio della biodiversità del Giardino. Fondamentale è poter riqualificare i percorsi ottocenteschi che lo attraversano, in modo tale da avere un’esperienza confortevole nel fluire da un luogo ad un altro del parco, così da poter raggiungere il tempietto, il punto focale e d’arrivo di questi percorsi tortuosi. Il recupero sia della serra che del cosiddetto “Padiglione”, daranno la possibilità di rendere il giardino accogliente, inclusivo e sicuro, polo socio-educativo-culturale per la cittadinanza.