









Castello Porto Colleoni a Thiene
Progetto
Restauro di complesso monumentale
Luogo
Thiene (VI)
Date
2000-2015
Cliente
Castello di Thiene s.r.l.
Superficie
2850 mq
È stato definito da R. Cevese “il più cospicuo edificio gotico del XV secolo sorto nel Vicentino ad uso di dimora civile, ed è uno dei più importanti del Veneto: certo il più bello. Viene chiamato oggi Castello, forse per le merlature ghibelline o perché edificato intorno al 1450 sul sito di un castrum medievale, ma certo il termine “villa” è appropriato in quanto è l’elemento preminente di un’azienda agricola e preludio alle ville del Palladio. Il complesso monumentale del Castello Porto Colleoni è il frutto di successive stratificazioni a partire da una struttura difensiva dell’abitato del Medioevo. Durante il XVI sec. vengono commissionati lavori di ampliamento e abbellimento: la sopraelevazione di un piano del corpo centrale ed il ricchissimo apparato decorativo delle facciate con grandi cavalli e medaglioni, il disegno del giardino con la cedraia e la grotta con peschiera, il pozzo di Palladio, la cappella e gli affreschi interni. Nel corso del ‘700 sono state eseguite su progetto di Francesco Muttoni le sfarzose ed ineguagliate scuderie, ricche di colonne, putti in pietra della scuola del Marinali e pavimenti in marmo. Oggi, grazie ad un programma di manutenzione realizzato per stralci funzionali, a partire dalla fine del secolo scorso, si può dire che sia stato conservato e valorizzato l’intero complesso. I primi interventi hanno riguardato la conversione a fini abitativi e direzionali degli annessi per poi arrivare, dopo accurate indagini, al restauro del corpo centrale ed in particolare dei torrioni laterali con il parziale recupero degli affreschi presenti in facciata e risalenti al XVI sec..
INTERVENTI 2000-2015
La “Barchessa Ovest” del Castello costituisce una significativa “quinta scenica” del Duomo di Thiene ed un’interessante testimonianza di edilizia minore all’interno del complesso. Dell’antico assetto architettonico rimangono le murature perimetrali in sasso e mattoni e l’ampio portico del piano terreno. Il restauro del 1975 l’ha convertita nella sua totalità ad uso residenziale; nel 2002 si è provveduto alla necessaria manutenzione e restauro per adeguarla alle attuali esigenze d’uso.
La “Portineria” originariamente era l’edificio “di testa” della Barchessa e, come appare nelle mappe del 1767 e del 1804, concludeva il fronte est della corte nobile. Era utilizzata dal custode ed ospitava al primo piano l’Amministrazione del Castello con il deposito del grande Archivio Storico Porto-Colleoni. L’esterno ed il vano scale sono frutto di interventi tardo ottocenteschi che hanno riproposto il motivo già presente nel Castello dove i fori finestra dell’ultimo piano si aprono nella muratura di tamponamento fra i merli che sostengono il coperto con l’elaborato cornicione in cotto. L’intervento ha permesso di realizzare un grande ufficio al piano nobile e dei mini appartamenti soppalcati al piano secondo. Il recupero dell’apparato decorativo, delle porte, dei serramenti storici, del vano scala, e l’accurato studio dell’impianto distributivo hanno permesso di valorizzare molto l’intero complesso.
Tre costruzioni in muratura intonacata mista di mattoni e pietra – il “Torrione-colombaia”, su cui campeggia un enorme stemma in pietra, la “Lavanderia” ed il “Magazzino” – l’uno addossato all’altro pur restando indipendenti, sono frutto ciascuno di più fasi edificatorie e di interventi di restauro che nel 2004 li ha trasformati in residenze. Il Torrione merlato, a tre piani, ha una caratteristica sala passante con volta a crociera al piano terra, che consente l’accesso al grande cortile del castello sul fronte sud. L’attento studio degli spazi e dei coni visuali ha consentito di realizzare un intervento in cui il rapporto con l’esterno ed in particolare con l’architettura del complesso monumentale si percepisce quasi in ogni ambiente.
Un altro interessante esempio di edilizia minore all’interno del complesso è la cosiddetta “Fattoria” (in quanto residenza del fattore di casa Colleoni) che collega il vero e proprio Castello con il blocco di edifici a ovest (torrione, colombara e magazzino). Durante l’intervento è stato recuperato un camino gotico con mensole riccamente decorate, i soffitti decorati nel tardo ottocento con motivi floreali eseguiti a tempera, ed emersi durante i lavori, i terrazzi alla veneziana finemente decorati al piano primo. L’intervento di restauro è stato completato dalla progettazione di alcuni elementi di arredo su misura che avevano la finalità di meglio definire alcuni spazi. All’accurato restauro degli interni è seguita anche la sistemazione del giardino segreto che affaccia verso il torrione Ovest.
La “Casa dello scudiere”, così denominata perché utilizzata dallo scudiere, era stata convertita ad usi abitativi nel 1975 con un interessante progetto sviluppato in altezza, attraverso una scala che collegava 5 diversi livelli. L’intervento del 2005 da un lato ha previsto il rinnovo degli impianti e più in generale il restauro dell’immobile, dall’altro una sorta di completamento del precedente progetto con il collegamento alla medesima scala anche del sesto livello, costituito dal sottotetto, e la chiusura del portico con serramenti vetrati. In questo ambiente si è così potuto creare un ampio spazio di salotto archivio in stretto contatto con l’abitazione e gli spazi esterni.
Realizzata in pietra calcarea e collocata nel cortile interno del Castello, nei pressi della “Portineria”, un tempo era utilizzata per l’approvvigionamento idrico. L’intervento è stato di natura esclusivamente conservativa.
Nel 1521 il Dragonzino, nel suo poemetto “Nobiltà di Vicenza” così descrive il Castello di Thiene: “…vidi la villa e ‘l palazzo eccelente // ch’a mirar stancherebbe gli occhi d’Argo,// Poco di sua bellezza in versi spargo,// ch’una lingua non è suffiziente.// Avanti ha una gran piazza d’un mur cinta// a merli tutto e ogni banda dipinta…// dov’è il palazzo pien di meraviglia…”. Quest’informazione non ci permette di affermare che tutto il ricchissimo apparato decorativo del Castello fosse completato, ma certamente lo era in buona parte.
Nel 2010 inizia il lavoro di analisi per recuperare i lacerti delle parti affrescate, sopravvissute al dilavamento dei secoli e all’inquinamento atmosferico degli ultimi 100 anni, gli intonaci per lo più risalenti ai secoli XV-XVII e gli elementi lapidei finemente lavorati. Tra questi si ricordano quelli dell’ultimo livello attribuiti ai Lombardo. I lavori sono poi stati realizzati tra il 2012 ed il 2015 e hanno riguardato le parti esterne ed interne del torrione ovest, oltre agli esterni del torrione est.
Particolare cura è stata quindi posta nel reintegro con malta di calce delle lacune di intonaco in modo da garantire l’uniformità delle facciate senza però perdere la possibilità di individuare le integrazioni appena eseguite. Di particolare interesse è il restauro dei lacerti di affresco che hanno permesso di riportare in luce le sagome di stemmi, personaggi e decorazioni floreali, in particolare sotto gli sporti delle finestre e tra le merlature a livello del sottotetto, oltre che i residui di una scacchiera sul prospetto ovest. Sul prospetto est invece è stato possibile recuperare quattro imponenti guerrieri e due cavalli – che arricchivano questa facciata. Lavorando sulle tracce rimaste, e con un attento lavoro di studio di documenti d’archivio, si è giunti al recupero di queste figure, che si stagliano sulla pareti quasi a custodire la storica dimora, a sugellare ancora una volta un tema, quello dei cavalli, assai caro agli antichi padroni di casa e che si ritrova in più luoghi e momenti nella storia del castello.
Un lavoro particolare è stato dedicato agli imponenti camini “alla veneziana” che sono certamente uno degli elementi caratteristici di questo “palazzo veneziano” trapiantato in terraferma. La loro forma particolare, resa famosa nel mondo dai dipinti di Carpaccio, è dovuta alla presenza del mantello esterno che ha la funzione di proteggere dal vento le braci e di spegnerle prima che si disperdano sul tetto.
Contemporaneamente procedevano i lavori di sistemazione della copertura che hanno riguardato anche il consolidamento delle travi attraverso la ricostruzione di alcune teste dell’orditura principale, l’inserimento di tiranti e revisione delle connessioni tra i vari elementi lignei.
All’interno si è invece provveduto al restauro degli affreschi – di epoca diversa- che decorano il piano terra e nobile del torrione ovest, al recupero dei pavimenti in terrazzo alla veneziana e di tutte le porte storiche; si è poi proceduto al rinnovo degli impianti per dotare anche questa parte del castello dei necessari comfort abitativi al piano primo ed ampliare le possibilità di utilizzo al piano terra dove si svolgono conferenze ed eventi di varia natura lungo tutto l’anno.